Delle quattro province marchigiane quella di Macerata è la più ricca di musei che, talora piccolissimi, sono l’espressione diretta della storia delle comunità di cui conservano testimonianze di insospettata ricchezza; storia che è legata anche alla particolare posizione e conformazione del territorio che ha sempre permesso di accogliere e mediare influssi culturali provenienti da aree diverse: Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Venezia. Durante il Cinquecento si compie il processo di riconquista del territorio da parte della Santa Sede e decolla la fioritura di Macerata, capitale amministrativa della marca pontificia. Tra i capolavori lasciati dalla storia in ordine di tempo si possono ammirare, presso il Museo Archeologico Statale di Cingoli, ceramiche ad impasto, oggetti in bronzo, ed una grande quantità di manufatti in osso. Tra le manifestazioni più interessanti della cultura orientalizzante affermatasi successivamente in questa parte di territorio occupata dai Piceni, si segnalano i materiali esposti nella Mostra archeologica permanente di Matelica, provenienti dagli scavi recenti dell’abitato e delle sepolture dell’area Zefiro, e datati tra VIII e III secolo a.C. Ad una fase cronologica posteriore, compresa tra la fine del VII secolo ed il VI secolo a.C., rinviano invece i corredi esposti nelle raccolte del Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silvery” di Tolentino, ed il Museo Archeologico “G. Moretti” di San Severino Marche. Gli ulteriori processi economici e sociali che portarono all’evolversi della società picena, si possono osservare nei corredi esposti nel Museo Civico Villa Colloredo Mels di Recanati che documentano la ricchezza delle nuove classi sociali dominanti prima della crisi determinata dalla presenza gallica, quale è testimoniata dal rinvenimento di significative sepolture. Successiva alla conquista romana del territorio, si data la fondazione coloniale di Potentia (Porto Recanati), di cui si può visitare l’area forense. Il fenomeno della diffusa urbanizzazione del territorio è testimoniato sia nelle strutture monumentali del municipio di Septempeda (San Severino Marche), che nei materiali conservati presso il Museo archeologico di Treia (antica Trea). Peculiare è soprattutto il caso della colonia augustea di Urbs Salvia, che conserva l’originario impianto della città e gran parte dei principali edifici pubblici monumentali; i segni del suo imponente sviluppo urbano oltre che nell’area del Parco Archeologico sono visibili anche presso il locale Museo Archeologico Statale. Le funzioni sociali e amministrative, almeno fino al III secolo, sono documentate infine dalla ricostruzione del teatro della colonia severiana di Helvia Recina (Macerata). Diverse le correnti artistiche che convergono nel territorio: dell’afflusso di opere e artisti da Venezia dal Quattrocento al Settecento, la più notevole testimonianza si trova al Museo Civico di Villa Colloredo Mels di Recanati, che conserva quattro capolavori di Lorenzo Lotto. A San Severino nella Pinacoteca troviamo esempi del “gotico internazionale o cortese” nelle opere dei fratelli Iacopo e Lorenzo Salimbeni. La Pinacoteca di Camerino documenta la fioritura, dalla fine del Trecento, di una scuola pittorica locale partecipe dello stesso gusto, ma pronta a recepire la svolta rinascimentale fiorentina con Giovanni Boccati. Nella seconda metà del Quattrocento fenomeno rilevante è l’espansione della cultura “adriatica” portata da Carlo Crivelli (Pinacoteca di Corridonia) e diffusa dai suoi seguaci, come il fratelloVittore Crivelli (Pinacoteca di San Severino, chiesa di Monte San Martino). Un interesse non effimero per l’arte contemporanea si realizza in forme attive di promozione e di collezionismo, di cui sono esempi di alta qualità la collezione d’arte italiana del Novecento della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata esposta nel cinquecentesco Palazzo Ricci a Macerata e nella Galleria Moretti di Civitanova Marche Alta. La regione Marche vanta anche l’epiteto di “Terra dei Teatri”, un’espressione che riflette una ricchezza di edifici e tradizioni teatrali diffusa su tutta la regione e che è presente anche nella provincia di Macerata, dove sorgono ventidue teatri storici. Non tutti questi edifici si trovano nelle stesse condizioni: molti di essi sono stati restaurati e sono funzionanti; per alcuni i lavori di restauro sono in corso di svolgimento. La “moda del teatro” nasce nella prima metà del Settecento, quando si sviluppa la cultura per ogni forma di spettacolo in tutti i ceti sociali. Si assiste quindi ad una fioritura di edifici teatrali. Teatro Annibal Caro – Civitanova Marche Progettato dall’ingegnere Guglielmo Prosperi, è stato inaugurato nel 1782. Riaperto nel 1997. Teatro Bruno Mugellini – Potenza Picena Disegnato dall’architetto Giuseppe Bandoni, è stato aperto nel 1863. Teatro Nicola degli Angeli – Montelupone Ideato in un primo tempo da Ireneo Aleandri come tardo tempio di sala ellittico-ovoidale, è stato progettato dall’ingegnere Giuseppe Sabbatini nel periodo 1884-1898. Anfiteatro Romano – Urbisaglia L’antica struttura, un tempo adibita ai giochi gladiatorii, è oggi utilizzata come teatro all’aperto con ampio palcoscenico e con circa mille posti, che ogni anno ospita una stagione del Teatro Antico con un minimo di quattro rappresentazioni. Teatro Nicola Vaccaj – Tolentino Costruito su progetto dell’architetto Giuseppe Lucatelli, è stato inaugurato nel 1797 con il nome di “Teatro dell’Aquila”. Teatro Comunale – Caldarola Costruito nel periodo 1902-06 sopra un precedente edificio teatrale del 1830, su progetto dell’ing. Filippo Amici. Teatro Flora – Penna San Giovanni Costruito interamente in legno nella seconda metà del Settecento, rappresenta uno dei rari capolavori dell’architettura teatrale barocca. Teatro della Vittoria – Sarnano Progettato dall’ingegnere Luigi Fedeli e aperto nel 1834, si trova all’interno del Palazzo del Popolo (1269); il sipario con “La Vittoria alata” è opera del pittore Rossi. Teatro Filippo Marchetti – Camerino Progettato dall’architetto Vincenzo Ghinelli, viene inaugurato nel 1856 con il nome di Teatro “La Nuova Fenice”; è dedicato al compositore Filippo Marchetti. Teatro Giuseppe Piermarini – Matelica Progettato dal celebre architetto Giuseppe Piermarini, autore della Scala, viene inaugurato nel 1812. Teatro Feronia – San Severino Marche Finito di costruire nel 1828, su progetto di Ireneo Aleandri, al posto di un teatro in legno realizzato nel 1747 dall’architetto fanese Domenico Bianconi. Teatro Comunale – Treia Costruito tra il 1815 e il 1821, su progetto dell’architetto Carlo Rusca. Teatro Giuseppe Verdi – Pollenza Progettato dall’architetto Ireneo Aleandri, è stato realizzato nel periodo 1873-1883. Teatro Lauro Rossi – Macerata È una delle più eleganti e scenografiche costruzioni teatrali del tardo barocco italiano, realizzata secondo il progetto del grande architetto teatrale Antonio Galli Bibiena, sotto la direzione dell’architetto Cosimo Morelli, nel periodo 1769-1774. Dedicato al musicista Lauro Rossi. Arena Sferisterio – Macerata Progettato nel 1823 dall’architetto Ireneo Aleandri, viene realizzato entro il 1829 come stadio per il gioco del pallone con il bracciale ed è considerato uno dei capolavori dell’arte neoclassica italiana. Dopo avere ospitato diverse forme di spettacolo, compreso il melodramma, a partire dal 1921 è stato adibito ad Arena Lirica con la costruzione di un palcoscenico lungo circa 100 metri. È sede di una stagione operistica estiva di risonanza internazionale..